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Fragilità e prossimità. Il silenzio di Papa Francesco

Nell’ultimo incontro con le persone a San Pietro

di Valeria Magri

Una flebile voce, poche parole, appena accennate, come risposta ad una domanda che gli aveva fatto una donna, durante il suo ultimo giro nella folla che lo acclamava in Piazza San Pietro. In questo suo percorso, una signora gli rivolge una domanda che, noi che guardavamo questo momento in televisione, non abbiamo sentito e compreso ma abbiamo sentito e capito la risposta. “Faccio quello che posso” ha risposto Francesco. Mi ha colpito quanto detto da Francesco. E’ la prima volta che lo sento parlare in questi termini. E’ stato un uomo forte Francesco, sempre in giro per il mondo per dialogare con tutti e soprattutto con la gente comune. Un papa che ha voluto sentire di persona la gente, esserci, rispondere, incontrarle e a volte provare a risollevare gli animi soprattutto in luoghi di sofferenza e conflitti.

Papa Francesco durante l’ultima apparizione in Piazza San Pietro

Qui, nel suo ultimo giro tra la folla, incentivato dal suo fedele infermiere che di fronte ai dubbi di Francesco se farcela oppure no, lo sprona, gli dà fiducia. Così Francesco affronta questo suo ultimo momento di incontro con le persone e dedizione ad esse. Ma, questa volta, probabilmente con una consapevolezza in più, quella delle sue forze che la malattia ha notevolmente piegato. Possiamo parlare di fragilità, quella fragilità umana che appartiene anche a tutti noi nel momento in cui la nostra salute vacilla.

Umano fino alla fine Francesco. Di una umanità emersa appena diventato papa, nel 2013 quando si è affacciato dal balcone di San Pietro, dicendo semplicemente “Buonasera”. Una umanità palpabile nei suoi contatti con gli altri chiunque essi fossero.

L’umanità di Francesco con quelle sue ultime parole “faccio quello che posso” l’abbiamo colta in quella sua risposta, fino alla fine, una fragilità comune a quella di ognuno di noi nel proprio percorso di vita.

Papa Francesco durante l’ultima apparizione in Piazza San Pietro

Si coglieva in quel suo percorso tra la folla un desiderio di incontrare come sempre le persone, ma le parole erano parche, deboli, anche e soprattutto per motivi di salute. Ma non importava. Per la gente era sufficiente la sua presenza. Poche parole e poi silenzio. Il silenzio può fare un certo effetto in una figura così importante. Credo che questo sia stato un momento di profonda fragilità umana. Ma come dice lo Psichiatra Eugenio Borgna nel suo libro Le passioni fragili :“Il silenzio è una forma di esperienza, una forma di vita, che tendiamo ingiustamente a considerare come negativa nei confronti di quella delle parole alle quali si attribuisce la sola forma di espressione, e di comunicazione”. Così Francesco si è mostrato al mondo nella sua fragilità, umana possiamo dire, con un silenzio carico comunque di presenza forte e viva fino alla fine. E poi il coraggio, quasi a voler dire: “Vedete sono qui, sono in silenzio, ma sono con voi per incontrare e sentire ancora le vostre anime, i vostri sorrisi, le vostre parole”.

Papa Francesco durante l’ultima apparizione in Piazza San Pietro, fonte Agenzia Ansa

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