Essere lavoratore, essere cittadino
Dalla Costituzione la mia riflessione personale
di Studente 05
L’articolo 1 della Costituzione italiana afferma che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. È una frase che ho sentito tante volte, ma solo ora inizio a capirne davvero il significato. Non è solo l’inizio di un testo di legge: è una dichiarazione di identità, un modo per dire che il lavoro non è soltanto un mezzo per guadagnarsi da vivere, ma anche uno strumento per sentirsi parte della società, per contribuire, per esserci.
Da qualche tempo, oltre a frequentare l’ultimo anno delle superiori, lavoro anche come barista. Non è sempre facile conciliare studio e lavoro, soprattutto quando si è stanchi o sotto esame, ma questa esperienza mi sta insegnando tantissimo. Ogni turno dietro al bancone è una piccola palestra di vita: impari ad avere pazienza, a gestire le pressioni, a relazionarti con persone diverse, a essere puntuale e responsabile. E soprattutto, capisci davvero cosa significa “guadagnarsi” qualcosa. Lavorare mentre studio mi ha fatto crescere. Ho iniziato a vedere con occhi diversi anche i sacrifici dei miei genitori, che hanno lasciato il loro Paese per costruire qui un futuro per me e la mia famiglia. La loro storia, fatta di lavoro umile ma dignitoso, mi ha sempre accompagnato, ma solo ora sento di comprenderla in profondità. Quando torno a casa dopo una giornata piena, capisco cosa significhi davvero la parola “fatica”, ma anche quanto sia gratificante sapere di aver dato il proprio contributo.
Essere cittadino, per me, significa proprio questo: contribuire. Non solo rispettare le leggi, ma anche dare qualcosa agli altri, costruire insieme. Significa anche fare scelte consapevoli, informarsi, partecipare alla vita del Paese. E il lavoro, in tutto questo, è fondamentale. È attraverso il lavoro che si diventa indipendenti, che si conquista rispetto, che si mettono in pratica i valori in cui si crede. Nel mio piccolo, con un grembiule da barista e un libro nello zaino, mi sento già parte di questa Repubblica fondata sul lavoro. Non so ancora che strada prenderò dopo la maturità, ma so che voglio continuare a crescere come persona, come cittadino e come lavoratore. Voglio portare con me tutto quello che sto imparando oggi: il senso del dovere, la voglia di migliorarmi, il rispetto per chi lavora ogni giorno, in silenzio, per tenere in piedi questo Paese.
Essere cittadino e lavoratore non è solo una condizione, ma una responsabilità. E io voglio essere all’altezza di questa responsabilità, con orgoglio e con impegno, anche grazie alle mie radici e alla mia storia.
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