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Il futuro nel presente. Delicata tessitura

di Raffaele Facci

Affinando e convergendo: organizziamo la speranza!

Non lasciarsi prendere dall’ansia di un futuro incerto se non fosco che rende apprensivo il presente. Coltivare la speranza è invece attesa attenta, attiva e fattiva del domani nel presente. Un esserci intelligente che sa cogliere segni e opportunità dei tempi avendo ben chiari i problemi, anche grossi. Per questo mi piace riprendere l’invito di don Tonino Bello ad “organizzare la speranza”.

Una breve premessa per non sfuggire da incognite e rogne dell’oggi, nel nostro villaggio globale: un mondo sempre più piccolo che non cessiamo di inondare di problemi.

Tommasino, Il sindaco dai capelli ricci

L’esperienza di Ero Straniero ci fa capire come sia possibile un dialogo proficuo fra componenti di varia estrazione culturale. Nel Comitato, promotore del progetto, si sono ritrovate, nel tempo, proficue sinergie volte ad una comune progettualità. Si poteva assistere a dialoghi serrati tra persone provenienti da retaggi culturali che, spesso, si vivevano come alternativi l’uno all’altro, trovare, via via, soddisfacenti confluenze. Questo poi si riversava e si riversa, in modo proficuo, nella variegata realtà di stranieri che sono nei percorsi di EroStraniero. Reciproca conoscenza e prossimità favorivano e favoriscono le convergenze, riducendo o eliminando le distanze. Lo “straniero” può essere sempre più vicino, recepito come “uno di noi” che implementa e, con le sue particolarità, arricchisce una realtà culturale eclettica come la nostra emiliano-romagnola. Questo è anche uno stimolo reciproco a rivisitare, con spirito critico, le rispettive radici e modalità di espressione culturale, di stranieri ed ex stranieri, di autoctoni e non autoctoni.

Cambiamento culturale. Non estraniarsi: esserci!

Se consideriamo le giovani generazioni di bambini e ragazzi non troviamo la omogeneità culturale di fondo che possiamo riscontrare in adulti e anziani spesso posizionati in modalità alternative se non contrapposte quanto con prossimità valoriali, di vita comuni, ereditate da educazione e formazione in sostanza omogenee. Oggi fra bambini e ragazzi troviamo più spaesamento, spesso ricerca di famiglia, di punti di riferimento. Il 58% dei ragazzi tra 14 e 17 anni è convinto che il mondo degli adulti non li capisca [54% lo scorso anno], questo registra l’indagine di Demopolis. Solitudini con relativa ansia. Vediamo come i più giovani siano spesso in cerca di conferme, di adulti significativi.

Tommasino, Io e il mio amico Riccardo Bif

Per questo dagli inizi il giornale si è interessato di scuola e famiglie. Inoltre ha posto come centrale un duplice approccio al significato di “EroStraniero”. Con prossimità ed interesse per gli stranieri e, per tutti, l’essere parte attiva e feconda di una realtà culturale e sociale forte perché eclettica come la nostra, con spirito partecipe.

Non estraniarsi, appunto!

UN POCO DI PERCORSO IN QUESTI MESI

La tessitura del Giornale di Ero Straniero

Con insegnanti e studenti di EroStraniero-Progetto

In questi mesi il campo del giornale si è ampliato e diversificato. Principali interlocutori sono i Comuni e le Istituzioni delle Terre d’Argine, le scuole e la sanità, la Casa del Volontariato di Carpi, la Consulta Integrazione Terre d’Argine, Migrantes, Mediterranea, Notizie con le due diocesi di Carpi e Modena-Nonantola.

Tommasino, Coccinella, tartaruga, farfalla, albero, nonno e due segnali

Bambini e bambine ragazzi e giovani con adulti ed anziani

Nella rubrica Lavorando con le scuole e nella relativa Posta, lo spazio per gli adolescenti coi loro insegnanti e genitori. Non è da meno, anzi, l’interesse per i più piccoli. Consideriamo la collaborazione di Valeria Canè e Valeria Magri per la loro esperienza interculturale con bambini, insegnanti, genitori.

Consideriamo il servizio delle tate di Ero Straniero-Progetto per i bimbi, fino a 3 anni di età, delle mamme studentesse nelle classi di Italiano in via TrentoTrieste. Vi troviamo giochi e lettini.

In questo numero ospitiamo inoltre i disegni di Tommasino, 5 anni.

Associazione “Amici del Vallauri”

Considerando la notevole presenza di ragazzi e ragazze di origine straniera, coi loro genitori, nell’ istituto Vallauri, la associazione di cui è presidente il preside emerito Silvano Fontanesi, è per noi un interlocutore importante.

Nella scuola professionale da anni la associazione è presente e attiva. I soci degli Amici del Vallauri si attivano nelle due modalità tipiche del nostro periodico. Intendiamo Ero-Straniero nel senso dell’ essere una comunità che costruisce l’appartenenza attraverso la partecipazione di tutti. Quindi non estraniarsi, essere partecipi, per una comune costruzione. Al Vallauri tutto ciò si attiva perseguendo gli intenti educativi e formativi della scuola.

Tommasino, La mia casa

Ascolto e guarigione

Il benessere della persona è al centro dei nostri interessi. In questa ottica potete leggere i contributi di Valeria Canè, di Danilo Baraldi e Roberta Quartieri, di Daniele Fogliani. Consideriamo il potere terapeutico dell’ascolto con le attenzioni relazionali come volano per promuovere la salute.

Pensiamo questo in stretta sinergia con l’interesse per bambini, ragazzi, giovani. in costruzione intergenerazionale con adulti ed anziani. Un gioco di squadra per portare e tirare i fili della tessitura educativa e formativa.

Infatti abbiamo sempre presente che: “E’ il villaggio che educa!”

Le radici culturali

Riapre san Nicolò

Abbiamo voluto mettere in copertina la nostra San Nicolò, una bella chiesa che il Municipio di Carpi acquistò, nel 1872, come scrive Alfonso Garuti nella Guida per il visitatore. Chiesa affidata ai frati, ancor oggi.

Ad Alberto III Pio, si deve la completa ricostruzione iniziata tra il 1493 ed il 1494.

Proiezione digitale della Chiesa di San Nicolò
Pietro Gualdi, interno della chiesa di San Nicolò, 1831
Esterno della Chiesa di San Nicolò

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