LA POSTA – LAVORANDO CON LE SCUOLE
Il racconto di un pulcino. Ricordi D’infanzia, per scusarmi
Il racconto di un pulcino, un pulcino di una gallina. Dalla famiglia di esseri viventi destinati a finire come alimentazione per l’uomo. Il mio racconto sembrerà triste per come sono morto, un pulcino appena partorito dalla mamma(gallina). Mi schiudo con curiosità. E mi chiedo: “Perché c’è un essere vivente sopra di me? È grosso e scuro con una cresta”. E lì mi accorgo che lei è la gallina che mi ha incubato insieme ai miei fratelli. Ci ha fatto nascere al mondo solamente per finire pasto per l’uomo.
Noi pulcini eravamo in giro, seguivamo nostra madre senza conoscere dove fossimo, come pure la ragione del vivere. In realtà seguivamo nostra madre per cercare da mangiare. A volte venivamo seguiti dai ragazzini e mia madre ci proteggeva spaventandoli. Ci spaventavamo per i sassi lanciati contro di noi. Inoltre, per sfortuna, venivamo cacciati da un falco solo perché una delle mie bis-bis nonne era pigra nel lavorare.
C’è una leggenda che racconta di due amici che vivevano in armonia: la gallina e il falco.
In poche parole la gallina fece arrabbiare il falco e, per salvarsi, fece una promessa al falco:”Ogni pulcino che vedrai , potrai tranquillamente catturarlo”.
Era una brutta giornata quando mia madre-gallina stava battendo e graffiava i suoi artigli contro la terra per cercare dei vermi e insetti da mangiare. Improvvisamente sono venuti dei ragazzi che ci seguivano. A volte mia madre correva verso di loro per attaccarli piegando le sue ali con la testa abbassata per sembrare più spaventosa verso i nemici (i ragazzi). Da tutta questa confusione, mi chiedo, perché una gallina: un pasto per gli uomini, stia difendendo se stessa e i suoi pulcini contro l’uomo?”
Anche se mia madre provava a spaventare i ragazzi, loro ci disturbavano. Mentre mia madre è intenta a spaventare uno dei ragazzi, un altro mi prende e mi uccide, per divertimento!
Non auguro del male a quello che mi ha ucciso ma spero che si ricordi della mia morte.
PS
Racconto infantile di quando avevo circa 9-10 anni: con i miei amici girando per il bosco abbiamo ucciso dei pulcini. Questo, a dire la verità è un ricordo che mi ha preso. Quindi ho pensato di dedicare del tempo per ricordare un pulcino ucciso da me quando ero piccolo, quasi a chiedere perdono, anche se mangio il pollo per Natale.
Reginald Hammond
DUE ESPERIENZE DI DUE GIOVANI DEL CORSO DI ITALIANO DI “ERO STRANIERO”
(Nota dell’insegnante: i ragazzi non sono abituati a parlare di ciò che pensano, perciò l’insegnante ha dovuto cominciare dando loro una “traccia” semplice come esempio di ciò su cui parlare, ovviamente le risposte sono personali. L’auspicio è che da questo primo passo si arrivi ad altro).
Io mi chiamo Xhelil Ceku e sono nato il 6 novembre 2007 in Albania, in città.
Ho frequentato le scuole per nove anni: un corso professionale per barbiere, ora sto frequentando un corso di meccanica.
Sono arrivato in Italia il 12 settembre 2024. Adesso vivo a Carpi e frequento anche un corso di italiano.
Spero di trovare presto un lavoro. Vivo in una comunità per minorenni, il Minotauro. Penso ai miei genitori che sono in Albania. Mi piace giocare al pallone io sono tifoso del Barcellona. In internet guardo spesso tik tok, mi piace il cibo italiano, mi piace la pasta, la pizza, la insalata, le patate.
Mi piace un po’ tutto.
Io mi chiamo Omar Haddaji, sono nato il 18 giugno 2007 in Tunisia nella città di Kairouan. Poi ho frequentato le scuole per 7 anni.
Adesso sto frequentando un corso di meccanica. Sono arrivato in Italia il 28 agosto 2024. Ora vivo a Carpi e frequento anche un corso di italiano.
Spero di trovare un lavoro. Vivo in una comunità per minori, il Minotauro. Penso ai miei genitori che sono in Tunisia.
Mi piace giocare al pallone sono tifoso del Real Madrid.
In internet guardo spesso instagram.
Il cibo italiano non mi piace tanto.