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In dialogo con l’Assessore all’Istruzione Giuliano Albarani. La diversità linguistica: da problema a risorsa

Il calo demografico può aiutare l’insegnamento personalizzato.

di Renzo Gherardi

Il cosiddetto inverno demografico, con il calo delle nascite ha portato la popolazione scolastica della scuola elementare a Carpi al di sotto dei 3.000 alunni nell’anno scolastico in corso. Tuttavia la situazione è mitigata dalla migrazione verso Carpi da altri comuni e dalla presenza di stranieri.

In passato quando i numeri (seppure diversi da quelli attuali) diventavano esigui e al di sotto degli standard minimi previsti dalla legge, le scuole venivano chiuse. Così è stato, come si ricorderà per Quartirolo, Cortile, Migliarina e Gargallo.

Rispetto all’odierna situazione l’assessore Albarani disegna un quadro molto diverso.

Intanto dichiara che non si razionalizza e non si chiudono scuole nell’ambito dello 0-6 anni: nidi e scuole dell’infanzia. Anzi vi è un consolidamento dei nidi e le scuole dell’Infanzia vengono mantenute nelle frazioni anche quando i numeri sono leggermente sottodimensionati. In quest’ultimo segmento nell’ambito del comune di Carpi si è raggiunto una percentuale di iscritti pari al 98%. Questo dato consente una successiva frequenza della scuola Primaria con esperienze sociali-relazionali e linguistiche importanti. Il dato è significativo e non scontato in presenza di molte comunità straniere che non sembrano tuttavia essere chiuse in se stesse.

L’Assessore Giuliano Albarani

Anche per la scuola Primaria si cerca di conservare le classi esistenti, superando le cosiddette classi-pollaio e approfittando di numeri che consentono una didattica personalizzata grazie al rapporto alunni/docente meno alto.

Questo dato diventa particolarmente significativo quando in classe si è in presenza di alunni disabili, alunni con Bisogni educativi speciali o con Dsa (dislessici). Occorre ricordare in proposito che negli ultimi anni sono aumentate percentualmente le certificazioni di disabilità ai sensi della Legge 104/’92, probabilmente per una maggiore attenzione sociale sin dai primi anni dopo la nascita.

Va inoltre ricordato che agli alunni disabili viene fornito un insegnante di sostegno, mentre il Comune fornisce, in alcune situazioni, il personale educativo.

Un capitolo a parte merita la presenza degli alunni stranieri nelle classi. Intanto vi è una bella differenza tra alunni stranieri nati in Italia che hanno frequentato la scuola dell’infanzia, ed altri che invece sono arrivati di recente. Inoltre vi è una frangia crescente di alunni considerati stranieri che nel frattempo hanno acquisito la cittadinanza italiana, tramite i genitori.

A fronte di questo quadro, l’Assessore parla di eterogeneità linguistica, per molto tempo considerata un problema, che va invece considerata una risorsa.

Il senso di questo approccio è quello di approfittare della ricchezza linguistica normalmente presente nelle classi, per dar vita ad una riflessione più ampia e matura delle esperienze e delle diverse competenze degli alunni.

L’Assessore Giuliano Albarani

La sperimentazione educativo-didattica è in atto da 4 anni nell’Istituto comprensivo di Novi che opera con la supervisione dell’Università di Siena.

Attraverso il bilinguismo (italiano e lingua madre) la sperimentazione prende in esame le parole diverse, il loro significato ed i relativi concetti.

Da quest’anno scolastico la sperimentazione si è allargata all’istituto comprensivo di Carpi 2 che funge da istituto pilota.

Pare insomma che si vada in una direzione che molti all’interno della scuola invocavano da tempo: classi meno numerose, competenze specifiche, formazione e sperimentazione.

All’orizzonte si intravede una nuova comunità locale con caratteri diversi dal passato, più ricca culturalmente ed aperta al confronto.

 

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