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La scuola elementare a Carpi negli anni ‘80

di Rebzo Gherardi

Gli anni ’80 furono connotati da una forte contrazione delle nascite. Se già nel decennio precedente erano state chiuse numerose scuole di campagna, il calo delle nascite metterà in discussione anche alcune scuole di frazione.

Nei primi anni ’80 chiuse la scuola di Giandegola ubicata in via Bella Rosa.

Dalla metà degli anni ’80 a Cortile rimarrà solo Cortile Centro, mentre chiuderà Cortile Nuovo posto sulla provinciale Motta. A fine decennio chiuse anche la scuola di Quartirolo.

Nell’a.s. 1980-81 in tutto il Comune vi erano 4.250 alunni, appena 7 anni dopo gli alunni diventarono 2.889. Nel 1983 venne realizzato in via Magazzeno un nuovo edificio scolastico e vi si trasferirono 10 classi; la nuova scuola venne intitolata a “Maria Anna Saltini”.

Scuola Giotto a.s. 1980-81 cl. 1^

All’inizio dell’a.s. 1985 dalla relazione dell’assessore alla Pubblica Istruzione si apprende che le scuole a tempo pieno erano 9, mentre altre 2 (Giotto e Saltini) avevano avviato le attività integrative. Il calo delle nascite si rifletteva in modo vistoso in particolare in alcune scuole: le Fanti che nell’a.s. 1983-84 avevano 460 alunni nell’a.s. 1987-88 scesero a 220. Quanto alle bocciature che avevano accompagnato nei decenni precedenti la vita scolastica di tanti carpigiani, nel periodo ebbero una netta diminuzione. Alle Fanti le bocciature nell’a.s. 1987-88 furono solo 3.

Nell’a.s. 1982-83 gli organici degli insegnanti nel tempo pieno, risultarono completamente statalizzati, superando così l’intervento che il Comune aveva effettuato all’inizio degli anni ’70 con propri insegnanti nel tempo pieno.

La scuola elementare nel decennio segnalava anche la discrepanza tra una società che era in rapido cambiamento e la necessità che la scuola stessa adeguasse i suoi Programmi educativo-didattici risalenti al 1955. La ministra della P.I. Falcucci emanò i nuovi Programmi nel 1985, dopo averne affidato l’elaborazione ad una ampia commissione di esperti. Da essi promanava l’idea di scuola come “ambiente educativo di apprendimento” mentre si dava spazio alla creatività intesa come “potenziale educativo”. Venne confermata la scelta di organizzare la didattica nell’ottica della programmazione curricolare e si sottolineava l’importanza delle “osservazioni sistematiche”. Quanto alle discipline da introdurre dalla classe 3^, Storia, Geografia e Scienze risultavano distinte; vennero inoltre introdotte Educazione motoria, Educazione al suono e alla musica ed Educazione all’immagine, oltre alla novità degli Studi sociali.

Per la prima volta venne inoltre introdotta la Lingua straniera, intesa come seconda lingua, per il cui insegnamento occorrerà attendere un ulteriore decreto che definirà quali lingue straniere, quante ore settimanali e chi potrà insegnarla. Tuttavia In alcune classi delle Collodi, già all’inizio degli anni ’80, a titolo sperimentale era stato introdotto il tedesco, mentre l’inglese venne introdotto alle Pascoli e a Budrione.

Scuola Bollitora a.s. 1988-89 cl. 3B, maestre Bruna Lodi e Imperia Allegretti

A seguito dell’introduzione dei nuovi Programmi il Ministero della P.I. invitò i Provveditorati delle diverse province a organizzare Corsi di aggiornamento per i maestri che riguardarono gruppi affini di discipline (ambiti). Occorrerà attendere invece sino al 1990 per veder cambiare radicalmente l’organizzazione della scuola.

Intanto nel 1984 il Governo presieduto da Craxi firmò con la Santa sede un trattato di revisione del Concordato tra Stato e Chiesta stipulato nel 1929. La modifica del Concordato comporterà dall’a.s. 1886-87 nuove modalità di insegnamento della religione cattolica, ma anche la specifica volontà di adesione da parte degli alunni.

Le ore di insegnamento nella scuola elementare diventarono 2 ed erano svolte solo da docenti prescelti dall’ordinario diocesano. Per gli alunni non richiedenti tale insegnamento, furono previste “attività alternative” nelle stesse ore o altre modalità specifiche. Al posto dell’insegnamento precedente che poteva anche essere pervasivo, ora si parlava di “conoscenza della realtà religiosa”. Si volle evitare un insegnamento dottrinale a favore di una conoscenza culturale.

Anche sul versante degli alunni si manifestarono cambiamenti. Ben pochi di loro già in quel decennio andavano a scuola da soli, mentre la maggior parte veniva accompagnata. A determinare quest’ultima nuova abitudine possiamo citare la fretta e il timore crescente dei genitori e la conseguente protettività. I materiali scolastici, sempre più consistenti (libri, diario, quaderni, quadernoni, astucci, ecc…) trovarono posto negli zaini.

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