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Ingegneria a Carpi. Intervista con il referente del Polo, prof. Paolo Tartarini.

di Renzo Gherardi

Il Corso di Laurea Magistrale in Sustainable Industrial Engineering ha iniziato regolarmente le lezioni a settembre. Questo nuovo corso universitario si propone di colmare un’esigenza che hanno il territorio e le aziende che in esso operano, che fino ad ora non hanno trovato risposte adeguate in merito alle continue innovazioni con cui devono fare i conti.

Ne parliamo con il prof. Paolo Tartarini, referente del Polo carpigiano e professore ordinario di Fisica tecnica Industriale Unimore, che ci illustra il complesso progetto. Se sono ormai note le tre istituzioni, Unimore, Fondazione CRC e Comune di Carpi, che hanno fortemente voluto (e finanziato) il progetto, chiediamo al prof. Tartarini qualche indicazione più specifica sul Corso stesso.

Prof. Paolo Tartarini

Intanto gli studenti ammessi sono quelli che hanno conseguito la laurea triennale in ingegneria con una votazione di almeno 90/110 e una conoscenza dell’inglese al livello B2.

Attualmente stanno frequentando poco più di 20 studenti locali, in quanto l’altra ventina di iscritti provenienti da vari Paesi del mondo è ancora alle prese con problemi burocratici nei rispettivi Paesi. Si segnala inoltre la presenza di qualche studente quarantenne che evidentemente ha sentito il bisogno di aggiornare la propria formazione.

Il nucleo fondamentale degli insegnamenti sarà costituito da discipline dell’ingegneria meccanica, con contaminazioni di informatica, intelligenza artificiale, elettronica e studio dei materiali innovativi, il tutto all’insegna della linea guida fondamentale della sostenibilità industriale.

Sono previsti 11 esami fondamentali più due a scelta.

Cortile interno del Polo Universitario

Una delle parole chiave è quella dell’innovazione, che assieme alla sostenibilità verrà declinata sui versanti economico, energetico, ambientale e sociale. Il Corso sarà completamente in lingua inglese è poggerà su tre cardini: collaborazione continua con le aziende, attività sul campo e di laboratorio, sviluppo di soft skills (capacità comunicative, adattabilità al lavoro in team, abilità pratiche e non solo teoriche).

Il prof. Tartarini precisa che per ora in Italia solo il Politecnico delle Marche ha un Corso simile, ma a livello di laurea triennale.

Inoltre, richiesto di precisare quale radicamento abbiano la sessantina di aziende che hanno manifestato interesse per il Corso, ha precisato che si tratta di aziende con sede nel territorio oltre a qualche multinazionale con filiali locali. Con questi soggetti industriali il dialogo sarà stretto, sicuramente attraverso gli stage aziendali, ma anche perché è previsto che tre docenti si rapportino stabilmente con loro. L’obiettivo che sembra realizzabile, grazie a questa continua interazione, è quello che i primi laureati, fra due anni, siano assorbiti dalle aziende che in questo modo potranno affrontare in modo più adeguato le innovazioni nel loro settore.

Per i primi tre semestri (un anno accademico e mezzo) è prevista soprattutto didattica in aula, mentre nel quarto semestre è previsto il tirocinio aziendale.

I docenti sono ingegneri e gli studenti hanno tre anni di università alle spalle.

È a loro che la Carpi produttiva guarda per affrontare con una diversa e adeguata cultura le innovazioni e la sostenibilità, considerata la crescente sensibilità a questi temi.

Alunni durante una lezione

 

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