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Le regole sono importanti: ci fanno sentire alla pari

Differenze culturali nelle scelte dei valori: uscire dalle proprie cornici per essere di aiuto.
Dal Festival Francescano 2023 – Bologna 23/09/2023 workshop condotto dall’associazione U.V.a. Pass.A.
di Valeria Magri

Sono le 10 del mattino e in piazza Maggiore a Bologna c’è già movimento. Sono i giorni del Festival Francescano. Il tema è “sogni regole vita”. Denso di appuntamenti come conferenze, attività per grandi e piccoli, incontri con l’autore ecc. scelgo di andare a un workshop condotto da U.V.a. Pass.A. (Unione volontari al Pratello Associazione d’Aiuto). E’ una associazione attiva all’Istituto Penale per minorenni e presso la comunità per minori stranieri non accompagnati al Villaggio del Fanciullo, entrambe realtà bolognesi. Tra i loro obiettivi promuovere il dialogo, favorire momenti di aggregazione, sostenere valori di responsabilizzazione ecc.

Argomento dell’incontro: una riflessione sulle regole e sulla loro capacità di dare un senso. Dopo una breve presentazione dell’Associazione i partecipanti vengono suddivisi per gruppi per confrontarsi su come dovrebbe essere la città ideale in cinque punti. La restituzione offre vari punti di vista: diffusione e condivisione della Costituzione, rispetto di altri e di se stessi, assenza di giudizio, ascolto, essere tutto sostenibile, essere responsabile, rispetto e inclusione di tutte le categorie (scuola, sanità, ecc.).

 Gli stessi quesiti posti oggi ai partecipanti del workshop, sono stati posti – raccontano i conduttori – ai ragazzi dell’Istituto penale del Pratello e a quelli della comunità per minori non accompagnati. In una città ideale per i ragazzi le cose devono essere uguali per tutti, emerge molto forte il “per tutti”. Sembrano avere la consapevolezza che nella realtà non è così. Pensano ad una mancanza di equità ed eguaglianza. Lo straniero per esempio sembra essere maggiormente in difficoltà. Punto fondamentale nella discussione è quello delle regole. “Secondo i ragazzi, devono esserci perché consentono a tutti di essere alla pari” dicono i conduttore. E’ importante costruire condivisione di senso.

Emerge il fatto che i ragazzi hanno bisogno di regole e contenimento tanto da preferire a volte il carcere alla comunità. La comunità prevede una particolare assunzione di responsabilità in quanto “posso andarmene, il carcere no”.

A concludere questo workshop la considerazione che quando si parla di regole è sempre una questione complessa e per questo “è importante non semplificare”. E soprattutto essere consapevoli che per quanto riguarda i valori ad esempio, cambiano in base alla cultura di appartenenza. Per fare un esempio: i ragazzi stranieri preferiscono andare a lavorare che studiare, l’istruzione fino a 18 anni nel loro Paese non è prevista.

Esistono differenze culturali nelle scelte delle persone, per questo occorre sforzarci per poter uscire dalle nostre cornici, ed avere uno sguardo di più ampio raggio che ci permetta di andare oltre le nostre convizioni e i nostri valori. Le ultime battute dell’incontro per poter aiutare i giovani: ascolto e assenza di giudizio,

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